Questa foto è a noi contemporanea, rivendica ironicamente il diritto alla rivolta, invitando a non portare pantaloni con risvoltini, quindi un invito a non seguire le mode ma a perseguire i movimenti studenteschi e gli obiettivi da essi portati avanti.
Nel periodo del ‘77, il movimento femminista confluì, portando le militanti a un doppio impegno, nei movimenti studenteschi. Gli indiani metropolitani si dipingevano il viso, facevano girotondi portando avanti lo slogan “Riprendiamoci la vita”; il movimento femminista, che portava avanti le lotte per il diritto all’aborto, quindi il diritto alla libertà sul corpo, trovarono comunità di intenti aumentando il volume di contestatori che si sarebbe chiuso col congresso sulla repressione.
Questa scritta è in zona agreste della provincia bolognese, in territorio di San Giovanni in Persiceto, risalente alla prima elezione della neonata Repubblica italiana e si poneva contro lo schieramento maggioritario della Democrazia Cristiana il Fronte Popolare, coalizione delle sinistre rappresentate da PCI e PSI che utilizzava, come simbolo, il volto di Giuseppe Garibaldi.